LEI.
Mi sono svegliata nel primo pomeriggio nella fresca penombra della nostra camera, lui non c'era. Mi sono affacciata ed erá lì nel giardino a guardare i gerani, così sono rimasta ad osservarlo a lungo, com'era bello illuminato dal sole, con quei capelli morbidi che mi piace accarezzare e quelle labbra delicate che amo mordicchiare. Mi sono vestita in fretta e l'ho raggiunto, come mi ha visto ha sorriso, ci siamo abbracciati ed ho posato la mia guancia sulla sua maglietta nera e calda di sole, poi ho mosso i suoi capelli e ho mordicchiato il suo labbro... l'ho capito ormai da molto... lo amo!
LUI.
Dopo l'attrippata del pranzo sono andato in giardino per un po' di rutti in santa pace, dovevo pur sfogare tutta quella birra, lei è andata a dormire, la sentivo russare da qui. Mentre stavo pensando se andare a far pipì in bagno o risparmiare tempo ed orinare direttamente sui gerani mi sono sentito osservato, con la coda dell'occhio l'ho intravista dalla finestra, che palle proprio ora che volevo far pipì e poi fumarmi una sigaretta in santa pace. Mi ha raggiunto mentre cercavo di togliermi un pezzetto di oliva rimasto tra i denti, lei deve averlo scambiato per un sorriso così mi ha abbracciato, ha poggiato la guancia sulla maglietta sporcandomi con quel cazzo di rossetto, poi ha fatto le due cose che odio di più al mondo, mi ha spettinato, eppure lo sa che ci impiego due ore col pettine a mettere i capelli a posto, e poi mi ha mordicchiato il labbro facendomi la solita feritina... l'ho capito da molto... m'ha rotto le palle!
martedì 12 agosto 2008
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